il presepio: solo una scuola libera può educare alla convivenza

Proibire d’autorità i presepi a scuola è insensato tanto quanto imporli e infatti non c’è circolare, programma ministeriale o linea guida del Miur che lo faccia. Questo vuol dire che le scuole, sulle scelte didattiche che toccano situazioni sensibili in cui sono in gioco le identità, le appartenenze, il mobile confine fra discriminazione e accoglienza,

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così la scuola mette in rete la convivenza

Difficile trovare qualcosa di intrinsecamente sconveniente nell’irruzione dei social a scuola. Nei social si entra (molto moltissimo) ed esce (pochissimo) con precisi gesti volontari. Si interagisce per (libera) scelta. Si scrive in prima persona, nessuno prende il nostro posto. Le relazioni al tempo dei social non sembrano pretendere regole speciali rispetto alle altre forme di

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maestri con la valigia

IL PUNTO esatto della questione è che in questo momento non c’è un modo semplice per uscirne. La realtà dei docenti precari nella scuola viene da un’accozzaglia di errori perpetrati con scientifica determinazione per ignoranza, piaggeria, leggerezza, calcolo politico, a seconda delle persone e delle epoche di cui si parla. In disordine sparso: c’è chi, politici si intende, ha promesso

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non sedurre ma servire

Capita che un docente sia accusato di avere avuto rapporti di sesso, anche violento, con sue studentesse, anche minorenni. Più d’ una. Capita che lo ammetta. Più tardi la giustizia dirà tutto quel che può, dopo un processo che deve essere giusto.E intanto però capita che compagni e compagne di classe e di scuola difendano

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