angeli

L’esser di moda li ha turbati. Tirati ora di qua e ora di là, quasi spiumati come margherite a cui si chiede mi ama o mi amerà. Tutto il chiasso che si fa quaggiù, chissà se li ha distratti un po’ da chi li ha voluti, lassù. Voce di cura, che non si lascia certo

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nomi

Nessun nome nostro è solo nostro. Alcuni nomi portano naturalmente e con grazia la memoria di un nonno, a volte uno stormo intero di antenati, e insieme l’eredità di un corpo che è stato: gli occhi blu malandrino di un bisavolo, le dita eleganti di un nonno, il ciuffo ostinato di uno zio. Altri nomi

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specchi

Forse conoscono le nostre brame, ma di certo sono più esperti di paure. Sono dappertutto: in camera, e ci sta, in bagno, e ancora va bene, in atrio, in salotto, dentro l’anta dell’armadio, dietro la porta del garage, in ascensore, in auto sul tergisole e quasi ci si scaravolta, negli astucci delle ragazze a scuola,

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angoli

Ai bambini piacciono, e c’è il buon motivo. Vivere il mondo dal basso ha i suoi pericoli e a poche spanne dal pavimento il muoversi sicuro di chi intanto è grande e briga, con l’indifferenza di chi crede di ben sapere il proprio potere, suscita un corteo di sentimenti incerti. Tutti confusi nella mente piccina

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