rassegnazione

Si può voler rovesciare il mondo e non riuscirci. Trovarsi a vivere una vita fatta soltanto di inverni. E di finzioni. Costretto addestramento al piatto non sentire: né il desiderio, non più l’attesa, mai più un amore. Avvolti da un grigio senza nobiltà, nemmeno quella di sapere il proprio disamore. Disumana certezza che niente può

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fedeltà

Qualcosa si è rotto, irreparabilmente si direbbe. Il temuto è avvenuto, lo hanno visto tutti e tutti ne parlano. E anche se non fosse così, intanto di certo è avvenuto. Indicibile silenzio, attesa spietata di una sera, una settimana, un tempo senza misura come sempre quello dell’abbandono. A chiedersi se non vuole o non può.

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fede

Come si racconta il sentirsi avvolti da un bene nascosto che non dà spettacolo, non si mostra, si trova a sorpresa dietro l’angolo della solitudine più totale, sa l’arte insolita di ascoltare anche se non ci sono risposte da dare, perché proprio non ci sono, non perché non le si sa dire, e si è

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ottimismo

Ma come si fa? Certo che siamo esperti di vorticosi zapping mentali. Se nell’incauto spazio di una nostra distrazione si affacciano gli occhi troppo grandi di un bambino vivo appena quel che basta per oggi, per ora, niente in più, niente che prometta il domani, figlio d’altri grazieadio, figlio d’altri e non nostro, se capita,

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