commozione

Si commuove il corpo. A sorpresa, prima che l’opportunità, la ragionevolezza, la buona educazione, la paura, la fretta, il decoro, la dignità, l’egoismo possano alzare il muro.
Si commuove a tradimento, nello spazio confuso fra un istante distratto e un altro. Certo, è uno sconcio commuoversi. Il corpo è così scomposto se ci prende a sorpresa: piange, trema, magari si muove da solo, verso l’altro, prima che possiamo ricordarci la prudenza, il decoro, il buonsenso. A che serve far qualcosa: piccolo, inutile, svanito, patetico, romantico, visionario avvicinarsi solitario che vince un momento la paura, e riesce a veder l’altro in me, confusione buona, primitiva, fraternità ritrovata in un mondo di figli unici, forse nemmeno figli, non sia mai che ci tocca esser grati a qualcuno.
Un passo, ecco un passo il corpo l’ha fatto e lo spirito vien dietro perché ha visto e se questo vedere capita il mondo è diverso, pieno di nomi e suoni, non più un battere strade senza nome fra ombre che si ignorano senza fatica.
C’è verità nel corpo: sa che l’amore è nato, lo sa prima che il pensiero se ne accorga. Per gli inganni ha bisogno dell’oscurità.
Si commuove il corpo benedetto, umanità comune, dimora di Dio.
1 aprile 2012
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