amore (2)

A volte è malamore. Prendere con la forza quel che può solo essere regalato. Trattenere quel che si deve lasciare. Non accogliere lo spazio del desiderio, il vuoto della distanza. La bellezza di un esplorarsi di libertà che pure lottano ma nella lotta tessono la loro identità ed escono vivi. Invece no. E quando è

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amore (1)

Si chiama in molti modi. È il verso di gioia, custodito, silenzioso, di chi vede la prima volta il proprio figlio, tutta la vita tra le mani, Dio che si consegna e noi lo abbiamo fatto, e ora lo vegliamo, e non possiamo chiudere gli occhi mai più, mai più la vita non ci riguarda,

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sconforto

Schiere distinte di possibilità sfrontate ci son passate davanti in processione troppo veloce perché fossimo invitati e si sono allontanate con passo che fa rumore e dice addio a chi resta, peggio per te. C’eran tutti mi sembra. Gagliardi, indolenti, buoni, maledetti. Alcuni scrivevano bilanci, altri coltivavano nasturzi, c’era chi portava vasi al camposanto e

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rassegnazione

Si può voler rovesciare il mondo e non riuscirci. Trovarsi a vivere una vita fatta soltanto di inverni. E di finzioni. Costretto addestramento al piatto non sentire: né il desiderio, non più l’attesa, mai più un amore. Avvolti da un grigio senza nobiltà, nemmeno quella di sapere il proprio disamore. Disumana certezza che niente può

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